L’inserimento al nido, un rito che coinvolge tutta la famiglia

Con l’avvio del nuovo anno educativo, all’asilo nido “Il gioco del mondo” è iniziato l’inserimento dei primi bambini, un percorso di ambientamento che si prende cura delle esigenze dei più piccoli e delle loro famiglie

L’ambientamento di un nuovo bambino all’asilo nido è un momento particolarmente delicato. E, emotivamente, molto intenso. In fondo si tratta della prima situazione di reciproco distacco tra le famiglie e i loro bambini e costituisce, per questi ultimi, un’occasione per muovere i primi passi al di fuori del rassicurante universo familiare.
È per questo che quando si parla di ambientamento, ci si riferisce a un percorso che deve coinvolgere e riguardare tutta la famiglia, nel graduale e premuroso rispetto delle esigenze dei bambini e dei loro genitori. Come racconta Manuela Nanussi, responsabile dell’asilo nido “Il gioco del mondo”, è «un momento delicato, in cui entrano in gioco dinamiche emotive e psicologiche, soprattutto quando il distacco avviene durante la fase dell’allattamento e il bambino ha già compiuto il 12 mesi di età».
L’inserimento dei bambini all’asilo nido segue una procedura ben strutturata ma nel contempo personalizzabile circa gli orari e giorni di frequenza, al fine da stabilire un dialogo sereno con le famiglie e non lasciarle sole. Di solito ha una durata media di 10 giorni che può variare in base al profilo del bambino e all’empatia che si è instaurata tra educatrici, famiglie e ovviamente i bambini.

Un passo dopo l’altro

Per creare un ambiente accogliente dove i bambini possano sentirsi a proprio agio fin dai primi istanti, “Il gioco del mondo” negli anni ha impostato una serie di passaggi che agevolano l’adattamento e l’integrazione dei piccoli al nido:

  • La merenda di apertura dà il benvenuto a tutti i bambini ed è un prezioso momento per ascoltare le famiglie e ricevere ulteriori informazioni sul profilo dei piccoli.
  • In modo graduale si procede quindi con l’inserimento dei bambini, suddivisi in piccoli gruppi gestiti ciascuno da un’educatrice di riferimento.
  • Sono previste diverse attività di laboratorio che coinvolgono famiglie e bambini; a poco a poco i genitori si distaccheranno in modo così progressivo da sembrare il più naturale possibile.
  • Una volta consolidato il pranzo, la routine del bambino e dei loro genitori inizierà a regolarizzarsi.
  • Al termine dell’ambientamento, insieme alle famiglie e compatibilmente alle loro esigenze verrà condiviso coi genitori l’orario definitivo di frequenza del bambino.

In questa fase di ambientamento, spiega Manuela Nanussi, sono fondamentali «la professionalità dell’equipe nella gestione dell’adattamento emotivo del bambino e la disponibilità a mettersi in gioco delle famiglie». I genitori hanno un ruolo importante, devono essere pazienti e collaborativi in modo da costruire una vera alleanza tra scuola e famiglia, basata sulla fiducia reciproca e sulla condivisione di uno stile educativo comune, contribuendo così alla creazione di una dimensione coerente e serena per il bambino. «Per questa ragione – conclude la dottoressa Nanussi – è importante stabilire un continuum tra casa e nido, attraverso lo scambio reciproco tra tutti gli “attori” coinvolti nella quotidianità del bambino: delegati, genitori e nido. Il gioco diviene strumento e mezzo facilitatore e mediatore della relazione; il bambino inoltre può portare sempre con sé il suo oggetto transizionale per rassicurarlo e aiutarlo a ritrovare un po’ di casa al nido e viceversa».

Inserimento

Taggato con: , ,