Il Treno della Memoria parte con i ragazzi de La Fanciullezza

Nove giorni di viaggio per conoscere i luoghi dell’Olocausto. Un’esperienza formativa unica per aiutare i giovani dei Centri di aggregazione a prendere coscienza di quanto accaduto nel passato ed evitare che si ripeta anche in futuro

Direzione: Auschwitz – Birkenau. Passando per Budapest e Cracovia. È questo il tragitto del Treno della Memoria, il viaggio educativo che partirà da Milano il 19 marzo e che per il secondo anno consecutivo vedrà coinvolti venti ragazzi dei centri di aggregazione giovanile Punto&Virgola e Lambrateam de La Fanciullezza Onlus. Un percorso formativo e culturale unico nel suo genere: nove giorni itineranti durante i quali una comunità composta da quasi 100 persone di sei centri di aggregazione milanesi attraverserà i luoghi dell’Olocausto, per ricordare, prendere coscienza e fare in modo che ciò che è accaduto nel passato non possa ripetersi nel presente e nel futuro.

il treno della memoria

Vincere l’indifferenza

Un’esperienza in cui i responsabili dei centri aggregativi credono molto, come racconta Ginevra Morali, la coordinatrice dei Cag de La Fanciullezza: «Si tratta di un momento di riflessione per i ragazzi: l’indifferenza, l’odio, la discriminazione, infatti, sono mali che hanno afflitto molte persone non solo negli anni del nazismo, ma che viviamo anche oggi nella nostra quotidianità. È importante per i ragazzi intraprendere un percorso di consapevolezza che continui anche al loro ritorno e prosegua nel tempo».

Un percorso intenso

Proprio per questo i centri di aggregazione giovanile hanno organizzato altre iniziative, sia prima della partenza sia al ritorno del viaggio. «Vogliamo sensibilizzare i ragazzi prima del viaggio: nelle prossime settimane proietteremo un documentario storico con testimonianze dell’epoca; ascolteremo il racconto di un partigiano sopravvissuto ai campi di concentramento, assisteremo a spettacoli teatrali e organizzeremo discussioni su questo tema. E al ritorno saranno organizzate altre iniziative, sulle orme di quanto fatto lo scorso anno, quando i ragazzi si sono fatti portavoce attivi e hanno deciso di lavorare in prima persona per far conoscere agli altri l’esperienza e le emozioni vissute», spiega la coordinatrice.

Un sostegno per i partecipanti

Ma il costo dell’iniziativa potrebbe essere un ostacolo per molti dei partecipanti. Per questo La Fanciullezza ha chiesto aiuto e sostegno economico al Comune di Milano, che in parte finanzierà il progetto. La quota necessaria, però, non è stata interamente raccolta, e «siamo ancora alla ricerca di sostenitori e donatori che possano aiutare i ragazzi a vivere un’esperienza fondamentale per la loro vita», conclude Ginevra. Il percorso per la formazione di cittadini attivi e consapevoli passa anche attraverso questi progetti.

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