Caso Novelli: il Tribunale dà ragione alla Fanciullezza

Con l’aiuto del presidente Steno Dondè, ricostruiamo i fatti giudiziari che nel 2013 hanno interessato l’Associazione. E che hanno portato a un nuovo modello di gestione contabile a prova di irregolarità

Potrebbe capitare, navigando su Internet, di trovare un riferimento alla Fanciullezza e a una brutta vicenda giudiziaria datata 2013. Purtroppo è tutto vero. Per fortuna da allora è tutto cambiato. Vi raccontiamo come è andata, perché nessuno possa avere dubbi sulla correttezza con la cui la nostra e vostra associazione viene gestita.

La vicenda

I fatti risalgono, appunto, al 2013, quando la Guardia di Finanza comunicò al consiglio di amministrazione della Fanciullezza l’esistenza di un’indagine in corso che riguardava l’allora presidente, Eugenio Novelli, e la sua attività di libero professionista esterna all’Associazione. Gli agenti delle Fiamme Gialle, indagando su una serie di pagamenti poco trasparenti, si erano accorti che il Novelli aveva utilizzato i conti correnti della Fanciullezza per pagare spese di competenza del proprio studio professionale. Quel movimento fu l’inizio di un’indagine a tutto campo che portò alla luce un’enorme somma di denaro che Novelli avrebbe sottratto alle casse dell’Associazione per effettuare spese personali, tra cui l’acquisto di due appartamenti a Galatone, in provincia di Lecce: alla fine la cifra contestata sarà di circa 800 mila euro. Fatti che le sentenze di primo e secondo grado del Tribunale e della Corte di Appello di Milano hanno confermato: Novelli è stato condannato a 4 anni e un mese di reclusione, e al pagamento di una provvisionale di 600 mila euro in favore dell’Associazione.

La reazione della Fanciullezza

Non appena è stato avvertito dell’indagine, il consiglio di amministrazione della Fanciullezza ha immediatamente revocato l’incarico a Eugenio Novelli, nominando nuovo presidente l’avvocato Steno Dondè. Quest’ultimo accettò l’incarico solo a condizione di poter cambiare il metodo di controllo della gestione economica della nostra onlus, e così è stato: attraverso una selezione competitiva è stata individuata una società di revisione contabile – la KPMG – a cui è stato affidato il duplice compito di ricostruire l’intera contabilità degli anni di presidenza di Novelli, così da portare alla luce eventuali ulteriori mancanze, e di vigilare sul corretto funzionamento della macchina amministrativa. Grazie a questo “nuovo corso”, tutti i bilanci sono ora certificati (anche se la nostra Associazione non vi sarebbe tenuta per legge). Inoltre, si è provveduto al Collegio Sindacale e all’adozione del modello di organizzazione e gestione previsto dal D. Lgs 231/2001, con conseguente nomina dell’Organismo di Vigilanza. Con questo sistema di controlli incrociati affidati a organismi tra loro del tutto indipendenti abbiamo la garanzia che qualunque atto anomalo di gestione del patrimonio dell’Associazione sarà immediatamente individuato e bloccato per tempo. In sede giudiziaria, poi, La Fanciullezza si è costituita parte civile, e ha seguito il dibattimento grazie agli avvocati Giovanni Beretta e Marco Longo; con il terzo grado di giudizio, se le sentenze verranno confermate, l’auspicio è quello di recuperare una parte sostanziosa del denaro sottratto a suo tempo da Novelli.

Un nuovo corso

«La colpa dell’associazione fu quella di aver peccato di eccessiva fiducia», spiega oggi Steno Dondè, tuttora alla guida della Fanciullezza. «All’epoca dei fatti non esisteva un controllo della contabilità così rigoroso, dal momento che il Novelli, oltre a ricoprire la carica di Presidente del CdA era da tempo anche il responsabile amministrativo dell’Associazione. Nessun consigliere aveva mai avuto motivo di dubitare sulla sua correttezza e onestà. Purtroppo abbiamo peccato di eccessiva fiducia». Una brutta vicenda che, tuttavia, ha spinto a dare inizio a una nuova era, caratterizzata dal controllo a 360 gradi. «Da quel momento abbiamo avuto il coraggio di rivoltare l’Associazione come un calzino e oggi posso dire che il nostro modello di amministrazione contabile è a prova di appropriazione indebita: anche un modesto ammanco verrebbe segnalato in breve tempo dagli organi di controllo».

In attesa di conoscere l’esito del terzo grado di giudizio, questo è quanto: un racconto non dovuto ma spinto da un desiderio di trasparenza nei confronti di chi quotidianamente ci aiuta o solamente “tifa per noi”. Naturalmente torneremo ad aggiornarvi sugli sviluppi giudiziari di una vicenda che – per fortuna – non ha scalfito la fiducia delle tante persone che ci conoscono e che hanno modo di toccare con mano tutto quello che La Fanciullezza ha fatto e continua a fare per sostenere tanti bambini e ragazzi.

 

Aggiornamento (gennaio 2018): Si è celebrato a Milano il terzo grado di giudizio del processo a Eugenio Novelli. La Corte di Cassazione ha confermato le sentenze di primo e secondo grado, ribadendo così la colpevolezza del Novelli.

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